Uno scontro nucleare tra USA e Russia ucciderebbe la maggior parte della popolazione mondiale. Ecco lo scenario tratteggiato dagli scienziati
La guerra è tornata drammaticamente in Europa. Più di un anno fa, l’inizio del conflitto in Ucraina. E, già da tempo, alcuni analisti temono una escalation tra il blocco russo e l’occidente, che possa portare a un conflitto nucleare. Le conseguenze sarebbero catastrofiche. Ecco cosa succederebbe. 
Il 24 febbraio 2022, infatti, la Russia di Vladimir Putin ha invaso l’Ucraina, stato confinante su cui lo zar ha sempre avuto mire. Oltre un anno di morte e devastazione. Con la fine del conflitto che non sembra essere neanche vicina. E, anzi, il mondo che sembra essere tornato ai tempi della Guerra Fredda, con i due blocchi – sovietico e occidentale – a sfidarsi, realmente o con minacce e propaganda.
In quest’anno di conflitto, infatti, più volte è stato evocato il rischio di una guerra allargata. Uno scenario tratteggiato spesso dalla Russia (dallo stesso Putin e dai suoi più stretti collaboratori), ma paventato, con grande preoccupazione, anche dagli analisti occidentali. Resta sullo sfondo, infatti, sempre, il ruolo tanto della Cina, quanto della Corea del Nord.
Insomma, venti di guerra allargata. E, negli anni che viviamo, un conflitto mondiale non potrebbe che essere anche e soprattutto un conflitto nucleare. Ecco gli scenari inquietanti che si manifesterebbero.
Cosa accadrebbe in caso di conflitto nucleare?
Gli scenari esposti non sono ricostruzioni fantasiose o improvvisate. Ma frutto di studi da parte di scienziati. Con un conflitto atomico, infatti, la popolazione mondiale sarebbe decimata. E’, purtroppo, ancora vivo il drammatico ricordo della bomba atomica sganciata, sul finire della Seconda Guerra Mondiale, sulle popolazioni di Hiroshima e Nagasaki. Con conseguenze immediate, ma anche protrattisi nel corso di numerosi decenni a seguire. 
Ma vi sarebbero importanti e inquietanti ripercussioni anche sull’ambiente. Innanzitutto – è stato simulato – sarebbe prodotta circa venti volte in più la quantità di fumo generato dagli incendi boschivi che hanno funestato l’Australia tra il 2019 e il 2020. Lo scenario sarebbe apocalittico. Nel vero senso della parola, dato che la luce del sole sarebbe oscurata e il pianeta si raffredderebbe di circa 7 gradi nel giro di pochissimi giorni. Il mondo sarebbe ricoperto, in larga parte, dai ghiacci. Ovviamente, gravi ripercussioni sul ciclo biologico, non solo degli esseri umani, ma anche delle specie animali. In particolare quelle marine. Mari e oceani, infatti, subirebbero le conseguenze più immediate di una guerra nucleare.
Uno scontro Usa-Russia (perché di questo si parla, di fatto) ucciderebbe il 60% della popolazione mondiale. Con l’essere umano che dovrebbe nutrirsi solo di alghe e con un mondo che, solo dopo vent’anni di pace potrebbe ricominciare a riattivare i propri cicli biologici.