Pensioni anticipate: tutte le combinazioni possibili, 62+41 o 56+20 | Ecco cosa conviene

Pensioni anticipate, tutte le combinazioni possibili tra 62+41 o 56+20: ecco i dettagli in merito e cosa conviene fare.

Il tema delle pensioni è uno dei più importanti a livello sociale, considerando come tantissimi lavoratori  puntino sempre a costruirsi un futuro il più possibile solido. Da anni, la riforma pensionistica è al centro del dibattito politico, mentre  milioni di pensionati o lavoratori prossimi alla pensione attendono l’entrata in vigore delle nuove regole volute dall’esecutivo attuale.

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I dettagli sulle novità (foto: Pixabay) – Newsabruzzo

Intanto, in attesa di una possibile nuova riforma in arrivo nel 2024, col nuovo tasso d’inflazione a partire dal 2023 ci sarà un ricalcolo degli assegni pensionistici, con aumenti previsti specialmente per le pensioni più basse; ma cosa serve per andare in pensione al giorno d’oggi? Cosa conviene fare? Ecco la situazione attuale la scelta potrebbe essere davvero delicata per molti.

Pensioni, in arrivo delle novità

Nel corso degli anni e col susseguirsi dei governi sono state tantissime le riforme e le normative dedicate al sistema pensionistico, un punto fondamentale nella vita di ogni persona e anche culmine di un percorso lavorativo durato anni e anni, gran parte dell’esistenza di una persona. Se il ricalcolo degli assegni pensionistici è dato dal tasso d’inflazione e dall’aumento dee costi della vita, la nuova legge di bilancio prevista per il 2023 pare introdurre una novità che potrebbe davvero essere apprezzata da molte persone; è pronta ad entrare in vigore Quota 103, con nuovi requisiti per richiedere la pensione anticipata e anche misure particolari per lavoratori disabili e donne in particolari condizioni.

Quota 103, i nuovi requisiti per la pensione: 62+41 e 56+20

Stando a quanto riportato dal sito money.it, la nuova Quota 103 permetterà l’accesso alla pensione una volta compiuti i 62 anni di età,  con un  minimo fisso di contributi versati di 41 anni anni. Per richiedere la pensione con questa nuova normativa quindi, si dovranno avere almeno 62 anni di età e 41 di contributi (un minimo che non cambia anche se si hanno 63, 64, 65 o più anni)  facendo così come somma proprio 103. Per i lavoratori invalidi c’è invece  un’ulteriore misura che permette di anticipare i tempi di pensionamento: coloro che hanno una percentuale d’invalidità di almeno l’80%  possono accedere alla pensione compiuti i 61 anni se uomini, con la soglia d’età abbassata ulteriormente a 56 anni se donne.

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Le novità per la nuova Quota 103 (foto: Pixabay) – Newsabruzzo

Richiesti anche un minor numero di anni contributivi, per l’esattezza 20,  al pari di quanto previsto dalla pensione di vecchiaia. Il governo Meloni ha poi deciso anche di continuare con la misura sperimentale chiamata Opzione Donna, che permette alle lavoratrici di andare in pensione all’età di 58 anni (con la soglia che si alza a 59 per le autonome) con però il limite di 35 anni di contributi maturati.  A quanto pare, per andare in pensione già nel 2023 con questa opzione potrebbe essere necessario aver maturato tutti i requisiti entro il 31 dicembre 2022;  accentando l’Opzione donna però, come ricordato dalla fonte, implica accettare anche il ricalcolo contributivo dell’assegno previdenziale che (a seconda dei vari casi specifici) può portare ad una penalizzazione più o meno elevata sulla cifra ricevuta.

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