INPS, vuole indietro i bonus 150 e 200€ | I pensionati dovranno restituirli

L’INPS vuole indietro i bonus 150 e 200€ ? Alcuni pensionati dovranno restituirli, ecco chi nello specifico: i dettagli a riguardo.

In questi mesi del 2022, diverse categorie di lavoratori, pensionati e anche i beneficiari di Reddito o Pensione di Cittadinanza, hanno potuto usufruire di alcuni incentivi una tantum pensati dal governo Draghi; in particolare, questi bonus hanno significato un aiuto concreto extra a tantissime persone sia per il caro vita (dovuto alla crisi) sia per la crisi energetica e del carburante iniziata in questi ultimi tempi.

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Alcuni dovranno restituire i bonus? (foto: Pixabay) – Newsabruzzo.it

Sono state molte le persone che hanno beneficiato di questi due bonus, l’ultimo dei quali erogato proprio lo scorso novembre; pare però che, alcuni pensionati, saranno costretti a restituirli a seguito di alcuni controlli effettuati da parte dell’INPS. Cosa sta succedendo? Ecco tutti i dettagli a riguardo.

La situazione dei bonus

Sia l’incentivo di 200 euro che il più recente, quello di 150 euro, hanno rappresentato una lieta notizia per tantissime persone, anche se alcuni (viste le scadenze fiscali ormai chiuse) si potrebbero trovare costretti a dover restituire direttamente all’INPS la cifra che gli è stata erogata. Come riportato infatti dal sito trend-online.com, l’Istituto sta ora effettuato i controlli basandosi sui nuovi dati sul reddito arrivati; questo potrebbe significare la restituzione delle cifre da parte di divere persone che, a quanto pare, hanno ricevuto il pagamento senza però averne più diritto.

I controlli dell’INPS, qualcuno potrebbe dover restituire i soldi

Sempre come riportato dalla fonte, l’INPS ha in precedenza erogato in maniera provvisoria le somme dell’incentivo, basandosi sui livelli di reddito disponibili nei momenti di pagamento; coi nuovi dati però, alcuni lavoratori e soprattutto pensionati potrebbero superare il tetto massimo imposto per essere beneficiari del bonus, trovandosi così a doverli restituire improvvisamente. Acquisiti i nuovi dati reddituali riferiti al 2021, l’INPS sta procedendo con le verifiche del caso per vedere chi ha effettivamente diritto al bonus e chi no; il il periodo di imposta preso a riferimento è quello del 2021 e dunque, in caso la soglia reddituale del soggetto dovesse essere superiore a quella minima individuata dalla normativa, scatterà la richiesta di restituzione.

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I controlli dell’INPS coi nuovi dati del reddito (foto: Pixabay) – Newsabruzzo.it

Potrebbe essere davvero un duro colpo per molte persone, specie in vista del nuovo aumento dei prezzi del gas e, in linea generale, dei costi della materia energia; i due bonus sono stati voluti fortemente al precedente esecutivo proprio per fronteggiare l’improvviso aumento dei prezzi con lo scoppio del tragico conflitto in Ucraina, che ha seguito un altro grandissimo momento di crisi portato invece dalla pandemia per COVID-19. Quanto ai limiti di reddito, l’indennità una tantum è stata erogata per tutte le persone con un reddito annuo non superiore a 35.o00 euro nel 2021; la soglia è stata invece abbassata per la seconda indennità, la più recente di 150 euro,  per la quale invece rientravano tutti coloro con un reddito 2021 inferiore a 20.000 euro. Nel caso si superassero le due soglie, la restituzione potrebbe avvenire direttamente con trattenute sulle pensioni successive.

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