Fine Reddito di Cittadinanza per questi soggetti | Ecco cosa fare per mantenerlo

Fine Reddito di Cittadinanza per questi soggetti, ecco cosa fare per mantenerlo: il sussidio continua ad essere al centro dell’attenzione.

Il Reddito di Cittadinanza è al centro dei dibattiti politici ormai da tantissimi mesi, con ognuna delle forze politiche che ha espresso la sua opinione in merito; primi difensori del sussidio ovviamente il Movimento 5 Stelle, partito che lo ha introdotto stando al governo con Conte, mentre il Centro-Destra (prima all’opposizione e oggi al governo) si è sempre dimostrato scettico.

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Dal prossimo anno cambieranno molte cose (foto: Web) – Newsabruzzo.it

Con questo nuovo esecutivo, le regole sono destinate a cambiare, con la nuova manovra economica che dovrebbe prevedere un periodo cuscinetto per larga parte del 2023, per poi salutare definitivamente il sussidio. Già da gennaio 2023 dunque cambieranno le cose per molti percettori e, in tanti, rischiano seriamente di dover dire addio in tempi brevi all’assegno.

Reddito di Cittadinanza, vicino il taglio dell’assegno per molti

Introdotto dal governo Conte nel 2019, sono tantissime le persone e i nuclei familiari che da mesi o anni percepiscono il Reddito di Cittadinanza, sussidio nato con l’obiettivo di contrastare la povertà e la disuguaglianza sociale, offrendo un contributo concreto a determinate categorie ritenute più in difficoltà. La cifra varia da sempre a seconda della composizione del nucleo familiare, così come da una serie di altri parametri; per beneficiarne, ovviamente, si devono poi avere dei determinati requisiti che, già dal 2023, pare saranno ancora più stringenti e porteranno in tanti a rinunciare definitivamente al percepimento dell’assegno.

Ecco chi pare perderà l’assegno e le caratteristiche di chi lo potrebbe mantenere

Come riportato dal sito money.it, pare che tra i beneficiari che verranno esclusi con le nuove regole la maggior parte siano over45, nonché i nuclei familiari di dimensioni ridotte; tra i tanti cittadini che dovranno con molta probabilità rinunciare al RdC molti sono residenti nelle regioni del Sud Italia, essendo tra l’altro la zona della penisola dove sono maggiormente concentrati i beneficiari. Inoltre, il taglio dovrebbe riguardare circa un terzo degli occupabili tra i 18 e i 29 anni che non hanno un lavoro ma sono in possesso di titoli maggiori (a livello d’istruzione) rispetto invece magari ad un pari età nella stessa condizione, ma con un livello d’istruzione più basso (e che dovrebbero mantenerlo).

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Pare che saranno diverse le persone che devono abituarsi all’idea di perdere il sussidio in tempi davvero brevissimi con le nuove regole (foto: Web) – Newsabruzzo.it

In attesa di una riforma complessiva prevista per il 2024, nel 2023 pare che saranno tutelati i percettori che hanno meno di 18 anni o più di 59 o che hanno in famiglia almeno un minore, un ultrasessantenne o una persona disabile, nonché le donne incinta. Non ci sono, almeno per il momento, altri dettagli per specificare meglio cosa si intende con la definizione di “occupabile”, così come restano poco chiare altre indicazioni; con l’arrivo del 2023, sicuramente verrà fatta chiarezza sulle nuove norme da rispettare, ma molti potrebbero già prepararsi a rinunciare all’assegno, col Reddito di Cittadinanza che in ogni caso si avvia ad essere definitivamente sostituito con una nuova iniziativa.

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