Fabrizio Moro e la rivelazione a cuore aperto che ha lasciato i fan senza parole: ecco la sua dichiarazione
Nel 2007 si è fatto conoscere con un brano che racconta la verità che avviene nel mondo e nella società odierna, permettendogli di vincere il Festival di Sanremo 2007 nella sezione Giovani: stiamo parlando di lui, Fabrizio Moro. Prima della sua vittoria all’Ariston era attivo dal 1996 nel mondo musicale pubblicando tredici album, di cui nove in studio, uno dal vivo e tre raccolte. Nonostante la sua carriera brillante, ha ottenuto diversi premi e riconoscimenti nel 2015, 2016, 2017 e 2018, egli ha fatto una confessione a cuore aperto che ha lasciato tutti senza parole. 
Originario di Roma del quartier San Basilio di Roma, Fabrizio Moro consegue il diploma all’ Istituto professionale per la cinematografia Roberto Rossellini, trasferendosi arie volte da Guidonia Montecelio a Sant’Angelo Romano per stabilirsi infine a Formello. Giovanissimo, comincia a coltivare il sogno della musica esibendosi in vari pub insieme a diversi gruppi di impronta soprattutto rock.
Nel 1996, si fa conoscere con il singolo Per tutta un’altra destinazione e dopo quattro anni pubblica il primo album. Il vero successo arriva nel 2007, come già anticipato, con il brano Pensa che gli vale il premio Mia Martini della Critica e il Premio Lunezia. Da quel momento in poi, Fabrizio Moro conquista una scena importante del mondo della musica italiana, divenendo uno dei cantautori più promettenti della scena musicale italiana.
La carriera di Moro procede anche dal punto di vista cinematografico, infatti di recente ha presentato il suo lungometraggio Ghiaccio scritto con Alessio De Leonardis e prodotto da Francesca Verdini. Il lungometraggio è stato presentato nel Febbraio 2022 in anteprima a Roma nella sala 3 del The Space Cinema Moderno di Roma.
Tra i brani più conosciuti del cantante possiamo citarne alcuni come Fammi sentire la voce, Libero, Eppure mi hai cambiato la vita, Il senso di ogni cosa, Alessandra sarà sempre più bella, Sono anni che ti aspetto e L’eternità (il mio quartiere) con Ultimo.
La vita privata di Fabrizio Moro
Circa la vita privata del cantautore Fabrizio Moro, egli è stato legato alla bellissima Giada Domenicone da cui ha avuto due figli a cui è molto legato. Dopo la fine della relazione con la donna ha tenuto per sé la sua vita privata e le eventuali storie successive. 
Per quanto fosse possibile, come raccontato a La Repubblica, Fabrizio Moro ha raccontato di essere rimasto senza amore a 45 anni ma con due splendidi figli, cui non ha mai mantenuto l’amore incondizionato che prova per loro.
Nell’intervista del 2020 rivelò: “La gioia di diventare padre mi ha dato equilibrio e la nascita di mia figlia mi ha fatto capire che è lei la donna che amerò di più nella mia vita”.
Dopo la rottura con Giada ha sempre dichiarato di essere single ai microfoni di Vanity Fair: “Sono single. Il mio problema è che mi innamoro, ma condividere la vita di coppia è molto complicato per chi mi sta accanto. Soprattutto perché andando avanti con gli anni sto diventando un rompic***ioni. È difficile, me ne rendo conto”.
Fabrizio Moro e la confessione dolorosa
Il cantautore Fabrizio Moro si è lasciato andare ad una confessione dolorosa circa la sua infanzia in periferia svelando ai microfoni de Il Corriere della sera di aver vissuto un periodo davvero duro e sofferente tanto da portarlo in analisi. 
Egli ha raccontato: “Vivevo nelle case popolari di San Basilio, in un appartamento che era un loculo, di 25 metri quadrati. Per me è un punto di forza. Bisogna smettere di pensare che siano luoghi disastrati in cui crescere”.
Aggiungendo: “Le difficoltà economiche c’erano. Ma ho sempre dato poca importanza ai soldi anche quando non ne avevo”.
Ancora oggi ha confessato di avere qualche problema con le case: “Per ’sta storia delle case sono finito in analisi. Ne ho cambiate quattro in sei anni. Vorrei restare ma ci sono cose che mi mandano in paranoia. A Formello ho scoperto che sopra il mio tetto volavano gli aerei per Fiumicino. Un’altra volta avevo un vicino strano che rompeva quando suonavo”.