Pensioni, tremenda stangata nel 2023 | Previsti tagli molto severi

Pensioni, in arrivo una tremenda stangata nel 2023 che non farà per nulla felici in molti: sono previsti tagli molto severi agli assegni, ecco i dettagli in merito.

Il nuovo esecutivo guidato da Giorgia Meloni è stato al centro dell’attenzione in queste settimane per la nuova manovra economica, col disegno di legge che ormai sembra essere definitivo e pronto ad entrare in vigore a partire dal 2023; c’è tanta attesa da parte dei cittadini, specie per quanto riguarda le nuove manovre a sostegno delle famiglie e delle fasce di reddito più deboli.

pensioni stangata 2023
In arrivo tagli epr determinate pensioni (foto: Pixabay) – Newsabruzzo.it

Se, come già trapelato, pare che questo sarà l’ultimo anno del Reddito di Cittadinanza (sostituito nel 2024 da una nuova misura, anche se nei prossimi mesi ci sarà comunque un periodo cuscinetto con nuove regole) a partire dai prossimi mesi sono previsti tagli per determinati assegni pensionistici; ecco i dettagli in merito, in arrivo una stangata che non farà felici determinate categorie.

Le novità per le pensioni nel 2023

Come già trapelato in precedenza, col nuovo tasso d’inflazione ci sarà un ricalcolo degli assegni pensionistici, con aumenti previsti specialmente per le pensioni più basse; quanto ai tagli invece, non arrivano buone notizie per alcuni particolari pensionati. In particolare, secondo i calcoli dello Spi Cgil (come riportato dal sito money.it) pare che a subire di più i tagli saranno le pensioni più alte; il governo infatti, come previsto dalla nuova manovra di bilancio, ha deciso di tagliare il meccanismo di perequazione,  dunque più gli importi saliranno meno ci sarà recupero. La notizia potrebbe non far felice alcune persone, ma ormai sembra davvero tutto fatto; ecco come funzionerà a partire dal prossimo anno.

Il nuovo meccanismo, previsti tagli per le pensioni più alte

Riguardo le pensioni, il nuovo governo ha deciso di intervenire in maniera decisa e le pensioni minime aumenteranno; al momento, sono fissate a quota 524 euro, ma potranno avere un incremento fino al 120% e un maggior recupero dell’inflazione maturata nel corso del 2022, a partire dal prossimo anno. Il nuovo meccanismo sorride dunque alle pensioni più basse, ma al contempo chi percepisce un assegno dal valore maggiore sarà penalizzato; c’è da dire anche che più si salirà con gli importi, più il recupero calerà. In precedenza, il meccanismo di rivalutazione avveniva secondo tre fasce, ma ora le fasce sono diventate sei, dunque la rivalutazione sarà molto più specifica.

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Tagli in arrivo per le pensioni più alte (foto: Pixabay) – Newsabruzzo.it

A partire dal 1° gennaio 2023 entrerà in vigore questo nuovo sistema a sei fasce, con un bonus per le pensioni minime che, salendo poi di fascia, diminuirà sempre di più; fino a 2.100 euro ci sarà una rivalutazione del 100%, mentre fino a 2.625 la quota scenderà all’80%. Salendo ancora di fascia, la rivalutazione sarà del 55% tra i trattamenti tra i 2.626 e  i 3.150 euro, mentre la percentuale sarà del 50% fino a  4.200 euro; per le fasce più alte, il 40% fino a 5.250 euro e  infine il  35% per l’ultima fascia, oltre 5.250 euro. Il nuovo sistema avvantaggerò sicuramente le pensioni minime, che si fermeranno (come riportato dalla fonte) a 570 euro.

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